TIRO A SEGNO NAZIONALE   

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La Storia

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    Il significato di tirare a segno è il colpire a distanza un determinato obiettivo con qualsiasi mezzo o attrezzo, dai riferimenti degli studiosi della preistoria è facile supporre che il tiro a segno sia nato con l'uomo.

    L'uomo primitivo prima ancora che potesse sviluppare utilmente la propria intelligenza, come il pensare alla lavorazione della pietra per procurarsi armi a punta e da taglio, deve aver capito la necessità di portare la sua offesa a distanza mediante il lancio di sassi o di bastoni appuntiti. 

    La possibilità di scagliare oggetti, definibili già proiettili, con maggiore violenza ed a una maggiore distanza, deve averlo spinto a studiare mezzi di lancio più potenti di quello del braccio umano, mezzi ovviamente artificiali come:
Archi, fionde, ecc.. Qualunque sia stato il grado di potenza dell'attrezzo da lancio, fin da quando l'uomo ha gettato il primo sasso, deve aver intuito subito l'opportunità di centrare l'obiettivo e quindi la necessità di esercitarsi al lancio.

    Ma, se all'inizio lo scopo di imparare a colpire a distanza era una necessità per combattere le prede di cui cibarsi o difendersi, in seguito il tiro a segno diventa sempre più importante perchè gli uomini incominciano a combattersi anche fra di loro, le armi naturalmente furono sempre più perfezionate e costruite di nuove, ad esempio: Catapulte, Aeretonon, Anisocicli, Trabucchi, ecc..

    La pratica del tiro a segno sportivo, prima dell'avvento delle armi a fuoco, fu esercitata prevalentemente con l'arco e con la balestra, la storia narra che in Italia fin dal VIII secolo a Ravenna si tirava al bersaglio, in Sardegna si ha memoria di esercitazioni di tiro nel IX secolo. A Genova nel 1161 fiorirono
associazioni nei cui statuti venivano compresi i tiri con l'arco e la balestra, alla fine del Sec. XIII il tiro con l'arco e con la balestra si diffuse in tutte le maggiori città Italiane.Sotto il protettorato dei Duchi di Savoia, in Aosta operava la compagnia dell'arco, molte altre città come Torino, Nizza (allora Italiana), Gubbio, Lucca, Pisa, Treviso, Ferrara e altre, svolsero attività agonistica di tiro.

    Le prime armi a fuoco non portarono un immediato progresso nello sport del tiro a segno per il fatto che esse erano costruite senza mirino e senza tacca di mira, ed era anche ingombrata dal focone che nelle prime armi si trovava al di sopra della camera di scoppio. Un miglioramento si ebbe quando il focone fu spostato sulla destra della canna e l'arma fu munita di punti di linea. Un vero sensibile progresso nel campo delle armi a fuoco portatili si ebbe quando fu introdotto l'uso del sistema di sparo a percussione con l'impiego delle capsule, ma nelle competizioni sportive di tiro a segno, le armi a fuoco non sostituirono immediatamente quelle a corda. 

    La prima gara di tiro con arma a fuoco, chiamata gioco dell'archibugio, ebbe luogo ad Aosta nel 1427 in occasione della trasformazione della società di tiro con l'arco, in società di tiro con larchibugio, presente all'inaugurazione il principe Amedeo VIII di casa Savoia. La società di Aosta continuò ininterrottamente il suo gioco con l'archibugio e perfezionò sempre più i regolamenti che disciplinavano il gioco stesso e la vita dell'associazione, nel 1679 i regolamenti predetti furono riformati ulteriormente per imprimere alla società un nuovo impulso e per aggiornamenti alle nuove esigenze. 

    A Genova nel 1850, subito dopo la prima guerra d'indipendenza, fu ricostituita una società di tiro a segno molto attiva, fornì anch'essa numerosi tiratori ai Carabinieri Genovesi. Con l'unità d'Italia (1861), nelle principali città dei territori liberati incominciarono a sorgere e a risorgere su iniziative private, le nuove società di tiro a segno. 



    

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